ITINERARI ALPINISMO - TERRENO D'AVVENTURA: ROCCIA (clicca sulle foto per ingrandirle)

Itinerario percorso da Antonio Bucciol e Fabrizio Fabio nell'autunno 2003

Molti arrampicatori la chiamano "la Valle" senza aggiungere altro; difatti dopo una prima visita riesce difficile immaginare un luogo che riesca ad abbinare così bene, la dolcezza dei prati verdi solcati da un limpido torrente, con la severità e la magnificenza di verticalissime pareti di roccia rossa, contronate da cime innevate.
Fin dalle prime arrampicate sentii parlare degli itinerari che videro all'opera tra i più abili e visionari scalatori italiani; tutte le volte che vi sono tornato ho guardato e rimirato a lungo il Precipizio degli Asteroidi, chiedendomi se mai sarei riuscito a percorrere Oceano Irrazionale, una delle più belle e famose vie della valle. Quest'anno, causa un prolungato stop forzato, ho dovuto rinunciare all'alta quota e alle sue splendide, ma lunghe cavalcate. Non appena ho potuto riprendere gli allenamenti, una forte determinazione mi ha aiutato a recuperare presto l'abitudine a superare il VI grado, così dopo aver salito Cochise alle Dimore degli dei, l'idea di tuffarmi nell'Oceano si fece sempre più forte.
Guerini e Villa, con l'atuzia dei capitani di lungo corso, soffiarono la prima salita a Merizzi e Boscacci nell'ormai lontanissimo 1977, e quando sei dentro nei bellissimi tiri della fessura inziale, ti chiedi come fecero a superare quelle difficoltà con l'attrezzatura di allora. Anche oggi è neccessario un buon sangue freddo per superare diversi metri improteggibili, ma le protezioni veloci e le scarpette del nuovo millennio rendono la salita un pò più abbordabile, ma non certo facile. La roccia è eccellente e le difficoltà non mollano mai fino all'uscita della Tromba. Per Lei bisogna fare un discorso a parte; dal basso è impressionante, quando ci sei dentro trattenendo il fiato la superi senza accorgertene. Una volta usciti dalla fessura il mito sembra svanire nell'Oceano quasi noioso di placche grigie rotte dai flutti d'erba a volte infidi, fino a quando in doppia non le ripassi accanto. Solo allora ti rendi conto di ciò che hai fatto...

Val di Mello - Precipizio degli Asteroidi - 1580mt - Parete Sud
OCEANO IRRAZIONALE - 480 m (12 L ) - VII (6a obbl.)

Materiale. in via 2 spit e qualche chiodo, soste attrezzate su chiodi e cordoni. Portare 2 corde da 50 m, serie di friends e nut e maxi friends fino al n° 4 Camalot.

Avvicinamento: subito dopo il ponticello oltre il parcheggio sterrato prendere a sinistra una traccia nel prato; poco dopo si incrocia un bel sentiero in piano, andare a destra e subito a sinistra in salita. Seguire l'ottima traccia e gli ometti, attraversando il torrente abbastanza in alto. Una volta superato il bosco sopra il torrente, non si può più sbagliare. Arrivati alla grande cengia erbosa risalirla fino a poter vedere la fessura, in prossimità di una grossa lama staccata ed un caratteristico albero dal tronco ad L.

Relazione: attacco originale: superare la lama e una placca di V fino alla prima sosta.
Attacco facile: portarsi al limite destro della lama, salire ad una cengia (IV) e traversare fino alla sosta.
Traversare a sinistra (6a+), e leggermente in salita, (spit martellato), scendere un metro e su erba e blocchi giungere alla sosta 2 (anelli con calata).
Salire al primo chiodo superando un muro erboso; raggiungere la fessura, sopra la quale (a sx) c'è uno spit vecchio. Seguire la fessura, (6a) prima appoggiata poi verticale fino alla sosta 3. (chiodi) Buone possibilità di proteggere con nuts e friends medi.
Da qui seguire la fessura per circa 15mt, con buone possibilità di protezione. Non considerare una sosta a spit sulla destra, ma continuare dritti, nella fessura che diventa camino improteggibile per altri 10mt fino ad un basello. Prendere una lama larga circa 1mt e risalirla (senza possibilità di proteggere) fino ad un masso incastrato. Prendere fiato, proteggersi con dadi piccoli nella fessura e risalirla fino ad una sosta vecchia e non buona, traversare a dx fino all'ottima sosta 4 su comodo terrazzino (6a), da qui ammirate bene la Tromba (e decidete se continuare o no, una volta partiti non potete più scappare in doppia...)
Salire verticalmente fino ad un chiodo con cordino. Prendere bene la lama (buoni appigli all'interno, ma ortogonali alla fessura) e traversare verso dx (si può anche incastrare ginocchio e braccio sx) superando 2 chiodi con cordino. Qui bisogna avere un camalot n°3,5 o meglio 4, oppure trattenere il fiato e puntare alla sosta 5 dentro una comoda nicchia. (6a+)
Se la Tromba, non vi ha "trombato", aggirate uno spigolo sporgente e superate i pochi metri che vi separano dalla sosta 6 (cordone su albero). Sono solo 10mt (6b), ma pieni di terra, indi difficili da fare in libera, ma ci sono 3 cordini che possono aiutare. Traversare a sx per 20mt (III) fino ad un'altro albero (sosta 7).
Da qui seguire una serie di placche e camini senza percorso obbligato e senza possibilità di proteggere (V), per circa 130mt, fino ad una fessura verticale (sosta). Da qui l'orginale supera la fessura incastrando un ginocchio e richiede maxi friends (V+, VI), sostando in cima e poi traversando a dx (II) fino ad un grosso albero (sosta); si può anche andare a dx subito seguendo una serie di fessure, puntando direttamente all'albero (V+).
Da qui altri 100-150mt di placche erbose, saltini e canalini di III, IV e V grado ci portano alla sommità.

Discesa: dal piattone sommitale prendere a sx (faccia a monte) una traccia che porta alle placche dove si trova la prima delle doppie (le prime 3 sono spostate a sx), che riportano nei pressi dell'attacco.

Se vuoi avere altre informazioni scrivi a Fabrizio Fabio


Via Speri della Chiesa, 12 - tel e fax 0332.289267 - e-mail: caivarese@caivarese.it
 
www.caivarese.it