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2002 - Resoconto di un anno

5 maggio - Salecchio-Antillone (Val Formazza) "sui sentieri Walser"


7 e 8 settembre - Orridi di Uriezzo e giro del Lago Devero


Il progetto educativo del CAI per l'Alpinismo Giovanile, prevede il graduale avvicinamento dei giovani alla montagna sia dal punto di vista tecnico sportivo, sia per un loro coinvolgimento e sensibilizzazione a problematiche ecologico ambientali e culturali.
Il 2002 Anno Internazionale delle Montagne ci ha dato lo spunto per impostare il Corso di A.G. sulle culture delle popolazioni montane, nel nostro caso la scelta è andata ai Walser, buona parte dell' arco Alpino Occidentale è stato ed è influenzato dalla loro cultura, tradizioni ed usanze che sono ancora ben vive nelle vallate ai piedi del Rosa, la montagna che a noi è più vicina e non solo visivamente.
Il corso ha preso avvio il 21 Aprile con un uscita preliminare al Palanzone, allo scopo di inserire i nuovi ragazzi e conoscere il gruppo.
Il 19 Maggio siamo entrati subito in argomento con un uscita in Val d' Otro, la valle alla destra orografica di Alagna che conserva ancora vive e pressoché intatte le testimonianze di alcuni insediamenti Walser come Follu, Scarpia e Pianmisura, ai ragazzi è stata proposta una ricerca sullo stile di vita dei loro abitanti, dalle costruzioni, case con paravalanghe, al forno comune per cuocere il pane, alle tecniche di utilizzo dei pascoli, alla produzione del formaggio.
Il 9 Giugno Raduno regionale di A.G. a Bergamo dal titolo "La Montagna incontra la Città", organizzato dal Cai di Bergamo e dalla Commissione Regionale Lombarda di A.G., solitamente i raduni regionali si svolgono in località montane, ma per l'Anno Internazionale delle Montagne è stata fatta un eccezione, bisogna dire che vedere la città alta invasa da circa 800 ragazzi ha avuto il suo fascino, abbiamo fatto una gara di orientamento mentre gli adulti al seguito, accompagnati da abili guide hanno potuto visitare i più importanti monumenti e chiese, per l'occasione erano state allestite anche alcune mostre su temi inerenti le montagne.
Il 16 Giugno traversata Salecchio - Antillone sui sentieri dei Walser giornata splendida sia dal punto di vista meteo sia da quello alpinistico, ragazzi molto interessati.
La pausa estiva prevedeva una settimana in rifugio, come ormai tradizione,la scelta era andata al rifugio Saronno sopra Macugnaga,purtroppo però, la Commissione Regionale di A.G. si è vista costretta ad annullare tutto all'ultimo momento per le note vicende del Lago Effimero che sconsigliavano la presenza sul versante est del Rosa.
Grande successo ha invece avuto il trekking in Francia nel parco del Mercantour.
La ripresa delle attività ci ha visti impegnati l'8 e9 Settembre con una due giorni all'Alpe Devero con pernottamento al Rifugio Castiglioni, il tempo però non ha favorito l'escursione programmata.
La seconda uscita di Settembre, prevista inizialmente a Bosco Gurin per un incontro con i Walser ha subito una variazione, gli intoppi burocratici per portare dei minori all'estero ci hanno scoraggiato, la sostituzione della meta iniziale con la Val Codera si è dimostrata valida, giornata calda al punto che qualcuno ha pensato di bagnarsi nel fiume, felici i ragazzi, un po' meno gli accompagnatori che si sono ritrovati la comitiva fradicia.
13 Ottobre con l'aiuto del Gruppo Speleo Sezionale, meritano veramente un ringraziamento per l'organizzazione e la competenza, tutti in grotta Marelli, la tradizionale castagnata all'Alpone di Curiglia con grande partecipazione di genitori e simpatizzanti il 20 Ottobre ha concluso la stagione.
Il corso in numeri: 8 gite programmate ed effettuate, 20 allievi iscritti più qualche aggregato, presenze totali 221.
Il gruppo accompagnatori ha avuto un incremento di tre nuovi elementi che hanno frequentato con profitto il corso di Aiuto Accompagnatori tenuto dalla Commissione Lombarda a Rota Imagna, seguiranno il corso di qualifica per Accompagnatori nel 2003.
E' proseguita anche la collaborazione con le scuole della provincia e, grazie ad un accordo con l'Assessorato ai Servizi Educativi del Comune di Varese anche Istituti Scolastici della nostra città hanno effettuato uscite con noi queste uscite hanno interessato oltre 800 ragazzi delle elementari e delle medie.
Tutta questa attività non sarebbe stata possibile senza l'aiuto determinante degli accompagnatori della nostra sezione che all'Alpinismo Giovanile hanno dedicato volontariamente tempo, pazienza ed esperienza, grazie a tutti!! E grazie anche ai giovani che ci seguono e che con noi dividono l'esperienza dell'andare in montagna.

Salecchio-Antillone (Val Formazza) "sui sentieri Walser"

 

Questi percorsi furono per secoli utilizzati dai salecchiesi per recarsi in Formazza e valicare poi il Passo del Gries. E' un tratto di una ragnatela di sentieri, mulattiere e strade delle mucche che collegava tra loro le colonie Walser di queste valli : Ausone, Agaro, Salecchio, Formazza, Bosco Gurin.
Salecchio (SALEY in lingua Walser) è uno dei luoghi più interessanti e belli dell'Ossola. Qui è vissuta per sette secoli una comunità Walser, articolata per nuclei famigliari, sfruttando le povere risorse disponibili : essenzialmente foraggio da accumulare per i lunghi mesi invernali. Una cornice di boschi di conifere proteggeva i villaggi dalle valanghe ; pene severissime erano previste per chi ne tagliava gli alberi.
Come tutti i villaggi alpini di matrice tedesca è formato da quattro nuclei di rustici (case, stalle, fienili) : Morando (MURAND), Salecchio Inferiore (UFEM UNDRU BARG) m.1320, Salecchio Superiore (AM OBRU BARG) m.1510 e Case Francoli (FRANKOHUS).



Fu abbandonato come insediamento stabile nel 1966. A metà febbraio si ripopola in occasione della tradizionale festa della Candelora.Una visita a Salecchio permette di leggere una pagina di storia delle Alpi fissata nel tempo.Oggi una brutta strada attraverso una buia e umida galleria, che abbiamo dovuto attraversare con le pile, porta quasi fino in fondo ai prati di Salecchio Inferiore ed ha distrutto l'antica mulattiera selciata e scalinata che collegava il villaggio Walser al fondovalle.Una visita a Salecchio offre molti motivi di interesse. A Salecchio Superiore l'articolazione insediativa del villaggio, l'architettura delle case e dei fienili in legno di larice, l'antica segheria e il mulino.


A Salecchio Inferiore la scuola elementare Virgilio,



il piccolo cimitero con le croci gotiche, la chiesa di Santa Maria del XVII secolo, il forno per la cottura semestrale del pane.
Dopo la frazione Passo di Premia si sale con lunghi tornanti su una sterrata, oltrepassato un tunnel nella roccia si segue un ampio sentiero che entra nel bosco. In breve (ore 0,20) si sbuca sui prati inferiori di Salecchio (m. 1322). Dalla chiesa di Salecchio Inferiore, un sentiero attraversa i prati verso destra passando sotto le scure case di legno del villaggio e corre accanto alla scuola. Superato un torrente, si alza ripido, passando una cappella e arriva in breve a Salecchio Superiore (m.1509 ore 0,30 ; 0,50).Dalla vecchia segheria si attraversa a mezza costa in direzione Nord senza guadagnare quota. All'inizio dei prati di Case Francoli il sentiero si abbassa e, in lieve discesa, si giunge in vista degli ampi pascoli della piana di Vova (m.1448 ore 1 ; 1,50) La traccia scende fra i prati e, superati su ponti due torrenti, prosegue a destra (Est) verso lo sbocco della valle, per breve tratto in piano per poi scendere ripidamente in un ombroso bosco di larici e faggi. La mulattiera che porta a Chioso (m. 900) incrocia sulla sinistra il sentiero che con numerosi saliscendi porta ad Antillone e quindi a Fondovalle (m. 1220 ore 2 ; 3,50)



bibliografia
Paolo Crosa Lenz / Giulio Franzoni - Escursionismo in Valdossola : Antigorio / Formazza - Edizioni GROSSI, Domodossola 1996.Renato Armelloni - Alpi Lepontine : Sempione - Formazza - Vigezzo - CAI/TCI, Milano 1998.

 

Orridi di Urizzo e giro del lago Devero
pernottamento rifugio Castiglioni

Le valli Antigorio e Formazza sono costituite da una serie di mastodontiche gradinate che salgono fin oltre la cascata della Frua e terminano con gli altopiani alla testata della valle (Riale e Toggia).
Questo modellamento del territorio è stato operato dall'azione di esarazione e deposito dei grandi ghiacciai che negli ultimi 1,8 milioni di anni si sono estesi e ritirati per tre volte. L'ultimo periodo glaciale (Wurm : 100.000 - 10.000 anni fa) ha modellato le forme dei rilievi sino alle morfologie attuali. Di esso rimane testimonianza nei profili trasversali ad U e longitudinali a gradoni delle valli Antigorio e Formazza, nelle valli laterali pensili e dei numerosi circhi morenici. I ghiacciai provenienti da diverse valli assumevano spessori superiori ai 1.000 metri, scendendo sino ai laghi Maggiore ed Orta. Numerose sono le tracce dell'azione del ghiacciaio antigoriano in tutta la valle, ma principalmente nella zona circostante le forre di Baceno e Premia, quali marmitte e orridi : solchi di origine glaciale formati dall'opera di erosione delle acque del torrente sottoglaciale. A Uriezzo l'orrido si presenta come un magnifico crepaccio asciutto profondo oltre 16 metri e che presenta, su una linea di 150 metri, numerose marmitte.



Al termine del periodo Wurmiano, l'enorme distesa glaciale si ritirò smembrandosi in vari rami che incisero successivamente i solchi vallivi, lasciando dietro di sé i detriti morenici che ancora oggi si possono ammirare.
Le valli Antigorio e Formazza, così come le vallate circostanti, sono formate da tre grandi falde di ricoprimento dette di Antigorio, del Lebendum e del Leone. Queste falde, piegate verso il massiccio del Gottardo, sono costituite da rocce metamorfiche molto antiche (pre-triassiche), rocce magmatiche e sedimentarie. Caratteristica comune di queste rocce è la scistosità, cioè il fatto di essere sottilmente stratificate in modo più o meno parallelo.
Le diverse falde di ricoprimento sono separate da orizzonti di rocce sedimentarie più giovani (sinclinali) formate da calcescisti e calcari (sinclinale di Devero - S. Giacomo), marmi e micascisti (sinclinale di Baceno). Questo sistema di falde e sinclinali sovrapposte appoggia sulla Cupola di Verampio, il cosidetto elemento zero: questa finestra tettonica è il basamento più antico, costituito da ortogneis, su cui si è formata la complessa architettura di questa porzione dell' arco alpino. Esso affiora, messo a nudo dalla potente erosione glaciale, nella piana di Verampio (Crodo) dove la valle del Devero confluisce nell'Antigorio.
Questo gigantesco sistema di ricoprimenti, definito come insieme delle falde Simplo-Ticinesi, presenta a volte delle discontinuità dovute a brusche fratture determinatesi durante l'orogenesi alpina. Queste cicatrici nella struttura geologica delle Alpi sono dette faglie . La più importante di esse è detta linea insubrica, identificata in Ossola e Vogogna, e la linea Centovalli-Sempione.
Per tutte queste caratteristiche l'Ossola, e specialmente le valli Antigorio e Formazza, vantano peculiarità mineralogiche notevoli.
A questa complessa struttura geologica e varietà mineralogica, deve essere aggiunta la presenza di filoni auriferi, nella zona del Rio Alfezza presso Crodo, sfruttati fino alla seconda guerra mondiale, e le numerose sorgenti di acque minerali (Crodo e Baceno), nonché sorgenti termali come quella di Piedilago. Il rifugio di proprietà del CAI di Gallarate, è dedicato alla memoria di Enrico Castiglioni, istruttore di Roccia, caduto al Poncione di Ganna. E' situato a 1640 m nei pressi della loc. Canton, al margine settentrionale dell'ampio ripiano pascolivo dell'Alpe Devero. La conca è attorniata da boschi e chiusa a N dai picchi del M.Cervadone, dalla Punta della Rossa e dal Pizzo Crampiolo S. Sullo sfondo a S il panorama è aperto sul gruppo Cistella-Diei.


La parrocchiale di Baceno è dedicata a San Gaudenzio è monumento nazionale ed una delle meraviglie dell'Ossola. Costruita su uno sperone roccioso dominante l'orrido di Silogno ed edificata in massiccia pietra locale, la chiesa conserva tracce romaniche, gotiche e rinascimentali e conserva innumerevoli tesori d'arte. Gli ampliamenti e le modifiche avvenute nel corso della secoli non nascondono il primitivo impianto romanico risalente al XII secolo. Sulla facciata romanica colpisce il grande affresco di San Cristoforo, patrono dei mercanti che valicavano la Bocchetta d'Arbola e il Passo del Gries.

bibliografia
Paolo Crosa Lenz / Giulio Franzoni - Escursionismo in Valdossola : Antigorio / Formazza - Edizioni GROSSI, Domodossola 1996.
Renato Armelloni - Alpi Lepontine : Sempione - Formazza - Vigezzo - CAI/TCI, Milano 1998.




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