CI SONO SCRITTORI CHE PRENDONO COME ESEMPIO DEI LORO CAPOLAVORI ALCUNI DEI PIU’ GRANDI GENI LETTERARI DELL’ ANTICHITA’ COME IL GRECO OMERO O IL LATINO CICERONE. CERTO GRANDI TALENTI CHE RIVOLUZIONARONO UNO LA MITOLOGIA GRECA, L’ALTRO L’ARTE ORATORIA E GIURIDICA ROMANA.
MA PERCHE’ NON PRENDERE SPUNTO ANCHE DAL GRANDE POETA MANTOVANO VIRGILIO ???
EBBENE QUI VI DESCRIVERO’ UN TIPICO GIORNO TRATTO DAL LIBRO DELLE “BUCOLICHE”, SCRITTO DA PUBLIO VIRGILIO MARONE.

………… “LA MATTINA DEL 25 MAGGIO 2003 UN PULMANN DI RAGAZZI E ADULTI DEL C.A.I. DI VARESE ARRIVARONO NELL’ AMENO PAESINO DI CIVATE, DA CUI PARTIRONO FINO AD ARRIVARE A UN MONASTERO DI EPOCA ROMANICA EDIFICATO
ATTORNO AL 1100 DI NOTEVOLE INTERESSE ARTISTICO. INFATTI E’ L’UNICO IN LOMBARDIA (INSIEME ALLA CHIESETTA DI S. STEFANO A BIZZOZERO) A VANTARE L’ALTARE ORIGINARIO.
MA DA QUALCUNO (!!!………!!!) VENNE DEFINITO “UN RUDERE INSIGNIFICANTE PIENO DI GRAFFITI SCONNESSI”.
MI PERMETTO DI PRECISARE CHE GLI AFFRESCHI DIPINTI CON GRANDE MAESTRIA E PERIZIA ALL’INTERNO DELLA CHIESA, SONO MOLTO BEN CONSERVATI; NELLA CRIPTA CI SONO LASTRE DI BASSORILIEVI CHE ORNANO LE COLONNE E L’ALTARE.
MA DOPO UNA SOSTA, L’ALLEGRA COMITIVA DI GIOVANI BALDANZOSI PROCEDE LA SUA MARCIA VERSO IL MONTE CORNIZZOLO, IGNARA DI CHI (!!!!!!!!!), SBADATO, SCORDA I PROPRI INDUMENTI SUI PRATI DEL MONASTERO.




I NOSTRI EROI COMINCIARONO LA LUNGA ASCESA VERSO IL MONTE CORNIZZOLO.
DOPO ESSERE GIUNTI AL LIMITE DELLE FORZE E STREMATI DALLA CALURA PRIMAVERILE IN VETTA, DOVE TRONEGIAVA UNA CROCE IN FERRO LAVORATO, TUTTI SI FERMARONO SU UNA GRANDE DISTESA ERBOSA PER NUTRIRE I LORO POVERI STOMACHINI. (PER PRENDERE UNA CITAZIONE VIRGILIANA: UT ALERET EORUM STOMACHUS!!)
NON APPENA SI FURONO RIFOCILLATI ECCO CHE UNO DI LORO ( PER GLI AMICI GRAMSCI………!!!)TOGLIENDO I VIVERI DAL PROPRIO ZAINO, SCOPRI’ LA VERITA’ : AVEVA LASCIATO SUL GRANDE PRATO VERDE DEL MONASTERO QUASI TUTTO IL SUO GUARDAROBA !!!! (ORRORE !! DEPLOREVOLE CASO !!!!)
TUTTAVIA DOPO AVER ANALIZZATO ATTENTAMENTE LO ZAINO (VUOTO) DEL POVERO SVENTURATO, ECCO CHE CI SI RIMISE IN MARCIA PER LA DISCESA.
ERA UN SENTIERO MOLTO PANORAMICO, ANCHE SE ALEGGIAVA NELL’ARIA LA FOSCHIA CHE SALIVA DAI LAGHI DI ERBA, INSIEME ALLA TENSIONE PER LA PERDITA DI SI’ TANTI INDUMENTI DEL NOSTRO GIOVANE AMICO.
MA ECCO CHE MENTRE CONTEMPLAVAMO LA BELLEZZA DELLA FLORA PREALPINA, IN PARTICOLARE DI UN IRIS, SQUILLO’ UN CELLULARE: L’ENIGMA ERA RISOLTO!!!
I RAGAZZI RIMASTI AL MONASTERO SOPO UN’ ACCURATA CACCIA ALLA MANTELLA, FELPA E CAMICIA, TROVARONO TUTTO DIETRO UN MURETTO.
PER FORTUNA LA DISAVVENTURA SI E’ RISOLTA FELICEMENTE E RIPARTIMMO DA CIVATE, DOPO UN’ ABBONDANTE MERENDA, ALLA VOLTA DI VARESE.”
COSI VIRGILIO CONCLUDE LA SUA GIORNATA DI MAGGIO NEL II CAPITOLO DELLE “BUCOLICHE”.
SE VOLETE UN PARERE PERSONALE E’ STATA UNA BELLISSIMA GITA, ANCHE SE UN PO’ FATICOSA, MA SOPRATTUTTO MOLTO DIVERTENTE ALLA SPALLE DEL POVERO GRAMSCI !.

ELISA VIRGILIA GRAMSCI & CO