ORE 8.00 PIAZZALE KENNEDY,VARESE

domenica 26 gennaio 2003 d.c. ITALIA (UE)

Freddo, venticello glaciale, città deserta.
Lo stereotipo di una gita del CAI a fine gennaio inaugura la nostra partenza mentre attendiamo il pullman che ci porterà a Ganna, dalla quale saliremo per il monte Martica, posto a noi dell'AG certo sconosciuto, ma l'idea di un'uscita tra i 50 cm di neve che si trovano in cima ha smosso dal letto caldo e tiepido anche i più pigri.
La comitiva parte, negli sguardi di molti leggiamo le tracce evidenti del sonno lasciate da Morfeo non ancora dileguate.
Per chi non è nuovo delle uscite di questo periodo, sa bene il divertimento che si prova a passare una domenica diversa e meno monotona, chiunque è afflitto da pigronite farà bene a vincere il primo momento di sconforto nell'abbandonare il dolce giaciglio.
Da Ganna ci inoltriamo nel sentiero che ci condurrà alla meta.
La nostra passeggiata si svolgerà sul versante nord della Martica di cui risaputo il clima fresco che la caratterizza dal versante Valganna, risultato neve!
Indossiamo allora le nostre ghette e ci inoltriamo nel paesaggio ovattato dei boschi, la nevicata di metà gennaio qui è stata abbondante e si è perfettamente conservata.
Salendo però la situazione diventa rilevante, Gli apripista scavano letteralmente il sentiero nella neve farinosa che non accetta a compattarsi.
Possiamo quindi dare il via alle battaglie.
Tutti sanno il piacere che si prova sentendo una manciata di neve fresca scendere giù per il collo
La passeggiata continua così, iniziano poi a farsi vive le "pantegane" delle nevi, questa specie non è molto conosciuta, sono caratteristici animali che salendo il sentiero scivolano cadendo sotto il peso dello zaino con la faccia nella neve, non è bello essere una pantegana delle nevi specie in gite come queste.
Panteganando e battagliando arriviamo in cima alla Martica dove sfoderiamo i nostri panini, oppure i pomodorini con le uova, come nel caso di Valerio.
Secondo battaglione, discesa a valle. Scavalchiamo la montagna passando al versante sud, dove la neve ha lasciato solo qualche traccia; ne approfittiamo allora per rilassarci un po' al sole e finire gli avanzi del pranzo.
La discesa continua sotto gli ultimi strascichi della battaglia, colpendo anche innocenti, e vari atti intimidatori o semplicemente di vendetta.
Ultimatum degli accompagnatori soprattutto di Gigi, che dopo la decima palla nel copino non ne può più, insomma una domenica nevosa a tutti gli effetti, gli scarponi pieni di neve, e i pantaloni fradici.

Un ringraziamento elle autorità celesti, che ci hanno regalato una nevicata eccezionale, visto che stanno diventando sempre più rare nelle nostre valli prealpine e soprattutto agli accompagnatori per aver sopportato le nostre pallate nel copino.

LUCA