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1° Maggio 2003 Valgrande, Alpe Ompio da Mergozzo

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Dopo una notte per molti insonne a causa di un violento temporale che ha imperversato fino alle 5 del mattino, giovedì 1° Maggio il gruppo dell’alpinismo giovanile con genitori e amici in tutto cinquanta persone è partito per Mergozzo sotto un cielo coperto che non prometteva niente di buono.
Attraversato il confine regionale, passato il sonno e ultimate le gallerie, c’è apparso un favoloso paesaggio con un sole maestoso.
Lasciato il pullman a Mergozzo (204mt) il gruppo ha imboccato la strada che conduce dapprima al paese vecchio poi a Bracchio (310mt) e da lì abbiamo percorso l’antica mulattiera, in alcuni tratti un po’ trascurata, che ci ha condotti dopo vari saliscendi all’Eremo di Vercio (828mt) dove grazie al sole e alle cure dell’uomo la montagna ci ha mostrato il lato migliore; tra rododendri e azalee si stendeva un prato che sembrava tagliato di fresco, e come sfondo il lago Maggiore e di Mergozzo scontornati da verdi montagne.
Qui una piccola sosta, per ammirare la chiesetta della Madonna delle Grazie, consumare un veloce spuntino e per riprendere le energie, cercando di non rovinare la sacralità del luogo.
Ripresa la marcia ci siamo diretti sul sentiero ad est. Al bivio successivo in una piccola sella mentre aspettavamo gli ultimi del gruppo che si erano attardati, abbiamo ascoltato dal papà di un ragazzo del corso aspetti della fauna e dei metodi tecnici di caccia che ci hanno illuminato, tralasciando la parte cruenta dello sport. Da lì si è partiti per raggiungere dopo alcuni tratti in salita il rifugio Fantoli (1000mt) del CAI di Pallanza; da qui un gruppetto di persone ha voluto raggiungere la vetta del monte Faiè (1350mt).
Per raggiungerlo hanno preso il sentiero che dal rifugio tende a sinistra attraversa il ruscello e il piccolo gruppo di baite superiori del Monte Ompio, hanno poi continuato il sentiero che s’inerpica velocemente fino alla vetta con pendenze superiori al 15% in mezzo ad un bosco di faggi e frassini.
Dalla cima, a detta loro, la vista era favolosa; si vedeva tutta la vallata, la città di Verbania, l’eremo visitato la mattina, il lago Maggiore con le isole Borromee, il lago di Mergozzo e in fondo il lago d’Orta.
Noi nel frattempo abbiamo prima consumato il pranzo poi abbiamo giocato un po’ e in fine Roberto, un accompagnatore, ci ha fatto notare che all’interno di alcune pietre luccicanti c’erano delle piccole sfoglie trasparenti di micca.
Alle ore 14 abbiamo ripreso il sentiero del ritorno per Mergozzo dove ci attendeva il pullman, felici della giornata stanchi per la camminata ma con una piccola delusione per il mancato gelato, Gigi ha promesso che non si ripeterà più, ci rifaremo le prossime volte.

Andrea






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