Lista completa
2008 - ALLA SCOPERTA DI MURI A SECCO, MULINI, MAGLI, CASTELLI, FORNACI E MINIERE



Seguendo questo itinerario si è costantemente immersi nella natura, con frequenza variabile ci si imbatte nelle opere dell'uomo.
Questi segni sono sovente lontani dai villaggi e dai centri e ci ricordano periodi passati in cui bisognava sopravvivere
e nel territorio ogni minima possibilità doveva essere sfruttata.
Queste testimonianze resistono da decenni e anche da secoli, attualmente però finiscono col rimanere nascoste e discoste dalle nuove vie di comunicazione.
In certi casi l'incuria e l'abbandono hanno ridotto assai male il frutto delle fatiche dei nostri vecchi.

Potremo incontrare muri a secco:



Questo genere di costruzione è purtroppo in disuso da molto tempo.
Questo tipo di muro, costruito sempre con materiali del luogo, si fonde assai bene
nell'ambiente circostante e con eventuali affioramenti rocciosi forma un insieme armonico.
A seconda della sua esposizione il muro a secco diventa un ambiente biologico del tutto particolare.
Fra le pietre vivono numerosi insetti che vi trovano un habitat ideale sia come rifugio che come luogo di caccia.
Scorpioni, ragni e coleotteri sono praticamente sempre presenti. Anche le chiocciole si riparano fra le fessure della base.
Diverse vespe e api solitarie vi costruiscono i loro nidi.
Pure i rettili privilegiano questo ambiente, piccoli roditori depositano le loro provviste nelle cavità.
Legata ai muri a secco troviamo poi una flora particolare che può variare moltissimo a seconda dell'altitudine, dell'esposizione e dell'umidità.
Felci, muschi e licheni sono assai frequenti e si presentano in diverse specie e varietà.

Un mulino perfettamente ristrutturato:



Si possono vedere i meccanismi usati per macinare la segale e le castagne.
Particolare della costruzione è la copertura del tetto che è fatta con piode di gneiss ricavate dai massi erratici provenienti dai ghiacciai.

L'ingresso di un'antica miniera

     

Si parla del 1858 miniere d'oro sfruttate fino agli anni 20, poi abbandonate per scarsa resa.

Il Maglio di Aranno



Dovete sapere che l'acqua come fonte di energia è nota fin dall'antichità, tutti conosciamo il mulino, un po meno conosciute sono le officine dove si lavorava il ferro per ricavare attrezzi di uso comune.
Il maglio di Aranno rimase in attività dal 186 al 1951 quando una piena del torrente lo distrusse quasi completamente.
Il ferro lavorato prveniva in piccola parte dalle miniere del Monte Torri, ma prevalentemente la materia prima era recuperata da mercanti ambulanti.
Il maglio di Aranno è l'unico a leva attualmente esistente in Svizzera.
Poi ancora ambienti naturali particolari come il bosco di golena Questo ambiente è dominato dall'ontano bianco che ne è una pianta tipica.
I boschi golenali vengono periodicamente allagati ed il terreno, prevalentemente sabbioso, subisce così forti cambiamenti.

I mulini di Aranno



Anch'essi distrutti dall'alluvione del 1951 dei quali rimangono solo pochi ruderi.
Poi ancora la fornace del castello, i resti del castello, antichi terrazzamenti, terreno che in origine era bosco, un tempo veniva disboscato e poi coltivato per dare mezzi di sostentamento alle famiglie, ma ora è ritornato ad essere bosco.

Non ultimo il particolare ambiente naturale con angolini veramente affascinanti.

     





CAI VARESE - Via Speri della Chiesa, 12 - 21100 Varese - tel e fax 0332.289267 - email: caivarese@caivarese.it