Come molte altre domeniche, anche quella del 13 di Aprile vede i nostri giovani alpinisti ritrovarsi al famosissimo piazzale per una nuova avventura, oggi in Valle Imagna (BG) e per la precisione faremo un po' di "geomorfologia" o, più semplicemente, "Vardàà i sàss".
Sul pullman si comincia a mormorare per l'imminente fatica, ma qualcuna calma gli animi con la frase di rito: "Tranquilli, vedrete che bel panorama ci sarà appena arrivati!".
Quando il pullman ci scarica, il paese di Roncola ci accoglie addirittura suonandoci le campane, e notiamo la verità della frase: il panorama con tutto il fondovalle ai nostri piedi è stupendo, basta solo riuscire a cogliere l'attimo in cui la nuvola da cui siamo avvolti si sposti.
E tra i motti "Carpe Diem" e "Sperem che non peggiori" incominciamo ad inerpicarci verso il monte Linzone mentre gli accompagnatori ci parlano di fossili e differenze tra rocce sedimentarie e granitiche, acide e basiche, intrusioni di selce e di quarzo, Triassico superiore e il Cretaceo, la nostra attenzione viene qua e la catturata dalle nuvole che sembrano non riuscire più a trattenere la pioggia (ma questo sarà argomento di un'altra escursione).



Conquistata la cima, intravediamo tra le nebbie la croce, scattiamo in fretta le foto di rito, ci copriamo dal vento e proseguiamo per il sentiero che qua e la emerge dal grigio-bianco.
Finalmente ci fermiamo per il pranzo e il tempo clemente ci mostra che nonostante tutto il sole splende al di sopra delle nuvole che ci attorniano.
Peccato che subito dopo, vista la par condicio (domenica eravamo ancora in periodo elettorale), il "tempo clemente" ci lancia addosso una pioggerellina di brevissima durata, non tanto da tirare fuori le mantelle ma abbastanza per far dire "Partiamo, Andiamo!".
Continuiamo così verso il Monte Tesoro dove finalmente si diradano le nuvole consentendoci di ammirare la valle e di ritornare al pullman con gli occhi pieni non solo del grigio-nebbia.

Andrea Ambrosetti