CIMA
DEL SANGIATTO m. 2387– ALPE DEVERO
Dislivello in salita e in discesa: m. 737
Tempi di percorrenza: in salita ore 3; in discesa ore 2,30 Difficoltà:
E
Il Monte del Sangiatto, famigliarmente chiamato “panettone”per
la sua tipica forma è un ottimo punto panoramico sulla conca dell'Alpe
Devero e sulla splendida corona di montagne che la circonda: dal gruppo
Cistella-Diei, al Pizzo della Sella, alla Cima di Valtendra, alla catena
Helsenhorn-Pizzo Cervandone, alla Punta Rossa, al Pizzo Fizzo, alla Punta
d'Arbola ed al Cobernas. Particolarmente interessante è il colpo
d'occhio su alcuni Quattromila elvetici che s'innalzano oltre la cerchia
di monti ossolani; verso mezzogiorno s'innalza il gruppo della Weissmies
mentre verso occidente, tra la Punta Rossa ed il Pizzo Fizzo fanno capolino
i ghiacciai dell'Aletschorn. Il panorama è reso ancora più
interessante dalla presenza di molti laghi, dai grandi bacini artificiali
del lago di Devero e del lago d'Agaro agli specchi d'acqua naturali come
il lontano ma ben visibile laghetto di Pianboglio, a monte proprio del
Devero. Un altro motivo di interesse è la ricca e variegata fioritura
che avremo modo di scoprire lungo il percorso. Luogo di partenza: parcheggio
di Cologno (ca mt.1550), all’imbocco della seconda galleria della
strada Goglio-Devero, dopo il casello di pedaggio. Se utilizzeremo l’autobus
sarà necessario trasbordare a Baceno, utilizzando il servizio pubblico
di minibus. Si imbocca il sentiero che, passando accanto al ruscello si
inoltra in direzione nord-est verso gli alpeggi di Cologno, di antica
origine Walser. Passate le baite diroccate si prosegue sino al bacino
superiore, dominato dall’alto dalla bocchetta della Forcoletta.
Giunti alla testa della valletta (ca mt.1684) si gira decisamente a est
e si imbocca la valletta di destra. Appena superato il primo tratto ripido
su tracce confuse, in corrispondenza di un masso con chiari segnali bianco/rossi
si taglia in direzione sud, trovando qua e là tracce del sentiero
estivo che si snoda tra vallettine, rododendri e larici sino ad una prateria
ariosa dominata dalla vista dei monti Diei e Cistella. La si risale sino
ad un ricovero di fortuna e si prosegue in direzione est inoltrandosi
nel lariceto. Raggiunto il limite superiore del bosco, si arriva in vista
della splendida conca dell’Alpe Fontane (mt.1910), con le sue caratteristiche
stalle allungate. Proseguendo sempre verso est, si imboccata la valletta
di sinistra e la si risale sino a quota 2034, in corrispondenza di un
pianoro che si apre ampio a sinistra. Inizia qui un lungo altipiano, identificato
localmente come “piana degli alpeggi del grande est”, che
al cospetto della Punta d’Arbola si sviluppa parallelo al lago del
Devero sino all’Alpe Forno, rotto solo dalla valle de l’Alpe
della Valle.
Si percorre la piana dell’alpe Sangiatto in direzione nord sino
al più grande dei laghetti di quest’alpeggio. Lo si costeggia
a destra e, appena possibile, si comincia a risalire la costa ricoperta
da radi larici (direzione est).Fatto un primo tratto ripido si giunge
ad un altipiano dominato dalla mole tondeggiante del Monte del Sangiatto
a destra e del Monte Corbernas, a sinistra. Si prosegue verso est lungo
la valletta tra le due cime sino alla bocchetta della Scarpia (mt.2248).
Da qui si risale il versante nord del monte su percorso libero sino alla
calotta sommitale. La cima (mt. 2387) è caratterizzata da un treppiedi
metallico. DISCESA : Si ripercorre a ritroso il percorso sino al laghetto
del Sangiatto, dopodichè spostandosi in direzione nord-ovest si
raggiungono le baite dell’Alpe (mt.2010). Percorrendo la carrareccia,
tra i larici e vallette caratterizzate da pozze d’acqua effimere
originate dal discioglimento della neve si giunge ad un’ampia radura
seguendo il corso del fiume a sinistra fino alla Corte d’Ardui,
caratterizzata da due rustici ristrutturati, per poi proseguire in direzione
dell’Alpe Devero. (m. 1680) prima ed infine di Cologno.
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