Obbligatorio casco, consigliati occhiali.
Ritrovo: ore 9 da Arcisate, via Cavour in corrispondenza del parcheggio sterrato presso il parco Lagozza.
Come
raggiungere le partenza: provenendo da Varese si percorre la statale
344 direzione Porto Ceresio; passato Induno Olona transitando per la
galleria, al primo semaforo ad Arcisate girare subito a destra in via
Cavour. Dopo circa 150mt si incontra un passaggio a livello che si
supera proseguendo diritti per altri 150mt fino ad arrivare ad un bivio
in corrispondenza di una cappella posta come spartitraffico; girando
sulla destra della cappella sci si trova di fronte il parcheggio
sterrato, luogo di partenza.
Descrizione del percorso:
Il
giro si snoda nei boschi che da Arcisate portano alla vicina Svizzera,
alternando sentieri a tratti su asfalto a sterrate bianche che dividono
i campi coltivati dai paesi. Passando da Baraggia per giungere nei
paesini oltreconfine di S. Pietro e Ligornetto si giunge Tremona.
Dopo una pausa ristoratrice e panoramica una divertente discesa riporta
all’asfalto che ci condurrà alla vecchia ferrovia della
Valmorea, che per alcuni chilometri sarà la nostra compagna
nell’indicarci il percorso da seguire. Zizzagando fra binari,
ruscelli ponti e radici arriveremo alle cave di Tufo, ormai in disuso
da decenni e poi ci riavvicineremo ad Arcisate passando per la Folla di
Malnate e l’Iper, sempre alternando sentieri ad asfalto.
Descrizione dettagliata dell’itinerario:
da Arcisate si percorrono 2km di strada asfaltata in direzione Brenno
Useria, per iniziare lo sterrato in corrispondenza di via Luscino. Da
qui si prosegue dapprima per una carrareccia carrozzabile e poi, dopo
aver attraversato nuovamente l’asfalto, per un sentiero dal fondo
non sempre compatto che ci conduce a Baraggia. Dopo altri 2 km di
asfalto ci inoltriamo nel bosco in corrispondenza di via Cantello. Qui
percorriamo per alcuni km un sentiero nel bosco assai vario, con alcuni
brevi strappi che faranno salire i BPM e ci faranno definitivamente
scaldare. Il transito vicino ad una rete ed un cippo ben evidente ci
fanno capire che stiamo abbandonando il suolo italiano per inoltrarci
in quello elevetico, subito riconoscibile dalla segnaletica sempre
presente e dalla migliore cura dei sentieri. Da qui in poi il percorso
prosegue alternando in modo divertente sentieri ben curati a strade
asfaltate, zizzagando fra prati, campi coltivati e giardini di privati.
A Tremona affrontiamo
l’unica vera salita del giro, che in circa 3 km ci fa guadagnare
200mt di dislivello su un acciottolato che in alcuni punti raggiunge
pendenze non indifferenti. Quando ormai sentiremo il fegato in gola e i
polmoni scoppiare ,eccoci arrivare in paese e da qui seguiamo le
indicazioni per il Grotto Grassi, trattoria dalla storia centenaria
immerso nel verde di uno splendido bosco, impreziosito dalla
collocazione su un balcone naturale che ci permette di ammirare un
panorama impagabile sul lago di Lugano che si estende proprio sotto di
noi. Dopo una meritata sosta, chi ama la discesa può iniziare a
scaldare i motori perché ci attende una discesa non lunga ma a
tratti molto divertente e tecnica che chiude ad anello il percorso
della salita e ci riporta in paese. Da qui si giunge a Rivera e poi
seguendo la ciclabile si passa sotto i raccordi autostradali zizzagando
lungo il percorso di un canale di irrigazione. Si arriva a Genestrerio
e poi attraversando una rete si ritorna in Italia, proprio in
corrispondenza dei binari della vecchia ferrovia della Valmorea che
indicherà la direzione per continuare il giro. Infatti da qui in
avanti costeggeremo i binari lungo un sentiero che si
allontanerà solo a tratti con alcuni brevi strappetti di salita
che ci manterranno caldi. Giunti ad incrociare la strada asfaltata che
collega Rodero a Bizzarrone la si attraversa e si seguono le
indicazioni per la stazione della ferrovia. Qui il percorso
diventerà un po’ “sussultante e traballante”
visto che per circa 1 km seguiremo proprio i binari, per poi
abbandonarli, con le pupille che andranno su e giù, in
corrispondenza di un sentiero che scende sulla nostra sinistra
teoricamente chiuso al transito con bici e moto. Qui il percorso ci
regalerà un’autentica perla, sconosciuta ai più:
dopo aver guadato il torrente Ranza aiutandoci con dei massi che
affiorano dalle acque, si aprono davanti ai nostri occhi le vecchi cave
di tufo della Valmorea, ormai in disuso da tempo, ma che ci fanno
ancora intuire con i solchi presenti nelle pareti della montagna quanto
dovessero essere imponenti i macchinari utilizzati per
l’estrazione. Il sentiero prosegue poi nel fondovalle fino a
sbucare in località “folla di Malnate” poco prima
della nuova rotonda. Si segue la strada fino al centro commerciale Iper
per poi girare a destra in via Montenero che, con un’ultima breve
salita su asfalto, transita nei pressi del campo da golf e poi ci
riporta ad Arcisate transitando nella proprietà di
un’azienda agricola e poi nella zona industriale fino al luogo di
partenza.